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Come calcolare il tasso di turnover e gestire il ricambio del personale

Il turnover del personale è un fenomeno comune nel mondo del lavoro e può avere un impatto significativo sul successo di un’azienda. In questo articolo, esploriamo come calcolare il tasso di turnover, i costi associati e come ridurre il turnover patologico attraverso la gestione delle risorse umane e l’implementazione di strategie di employee retention.

 

Cosa significa turnover del personale?

Il turnover del personale si riferisce al processo di sostituzione dei dipendenti in un’organizzazione attraverso un flusso continuo di assunzioni, licenziamenti, dimissioni o pensionamenti. 

In altre parole, è il tasso con il quale si monitorano i dipendenti che lasciano un’azienda e vengono sostituiti con nuovi lavoratori. Il turnover può essere influenzato da vari fattori come:

  • le condizioni di lavoro;
  • la soddisfazione dei dipendenti;
  • la retribuzione;
  • le opportunità di avanzamento;
  • la gestione delle risorse umane.

 

Un certo livello di turnover è normale e inevitabile in qualsiasi organizzazione. Tuttavia, un tasso di turnover elevato può avere un impatto negativo sulla produttività, sui costi di assunzione, formazione e sulla cultura aziendale. 

Al contrario, un turnover troppo basso potrebbe indicare una mancanza di nuove idee e un ristagno nella crescita dell’organizzazione. Pertanto, è importante per le aziende monitorare e gestire il turnover del personale per garantire un equilibrio sano tra stabilità e rinnovamento.

 

Differenze tra turnover fisiologico e patologico

Il turnover del personale può essere distinto in due categorie: fisiologico e patologico.

Entrambi i tipi di turnover possono avere un impatto sull’organizzazione ma è importante comprenderne le differenze e agire di conseguenza per gestire efficacemente il ricambio dei dipendenti.

 

Turnover fisiologico

Il turnover fisiologico è quello che avviene naturalmente all’interno di un’organizzazione ed è considerato normale e sano. 

È il risultato di eventi come pensionamenti, dimissioni volontarie per motivi personali o per cercare nuove opportunità di carriera, cambiamenti nella struttura dell’organizzazione. Il turnover fisiologico può portare benefici all’azienda, come l’arrivo di nuovi talenti, l’innovazione e il rinnovamento delle competenze. 

È importante monitorare il tasso di turnover fisiologico e assicurarsi che rimanga entro limiti ragionevoli per evitare problemi di produttività e di gestione delle risorse umane.

 

Turnover patologico

Il turnover patologico, invece, si verifica quando il tasso di turnover del personale diventa eccessivamente alto e indica problemi all’interno dell’organizzazione. Questo tipo di turnover è spesso il risultato di problemi persistenti come la cattiva gestione, condizioni di lavoro insoddisfacenti, retribuzioni non competitive, mancanza di opportunità di crescita professionale o una cultura aziendale negativa. 

Il turnover patologico può avere un impatto negativo sulla produttività, sui costi di assunzione e formazione, sulla conoscenza aziendale e sulla reputazione dell’organizzazione.

Per gestire il turnover del personale in modo efficace, è fondamentale comprendere la differenza tra il turnover fisiologico e patologico e monitorare attentamente il tasso di turnover all’interno dell’organizzazione. 

Se viene identificato un turnover patologico, è importante intervenire per affrontare le cause sottostanti e creare un ambiente di lavoro più sano e soddisfacente per i dipendenti.

Perché prevenire il turnover patologico?

Prevenire il turnover patologico è importante per diverse ragioni, poiché può avere un impatto negativo sull’organizzazione a vari livelli. Qui abbiamo analizzato i 5 motivi più comuni per cui i dipendenti cambiano lavoro.

Qui, invece, ti lasciamo alcune delle principali motivazioni per cui ogni azienda dovrebbe affrontare e prevenire il turnover patologico.

 

  • Costi di assunzione e formazione: un elevato turnover del personale comporta costi significativi legati all’assunzione e alla formazione dei nuovi dipendenti. Questi costi includono la ricerca, la selezione, l’introduzione e la formazione dei nuovi lavoratori che possono gravare sul bilancio dell’azienda.
  • Perdita di conoscenze ed esperienze: quando i dipendenti esperti lasciano l’organizzazione, portano con sé le conoscenze, le competenze e l’esperienza che hanno acquisito nel corso degli anni. Questa perdita può ridurre la competitività dell’azienda e influire negativamente sulla qualità dei prodotti o dei servizi offerti.
  • Riduzione della produttività: il turnover patologico può causare una diminuzione della produttività, in quanto i nuovi dipendenti impiegano tempo per diventare pienamente efficienti e produttivi. Inoltre, il carico di lavoro aggiuntivo e lo stress che gravano sui dipendenti rimanenti possono ulteriormente ridurre la produttività complessiva.
  • Impatto sulla cultura aziendale: un elevato turnover del personale può creare un ambiente di lavoro instabile e influire negativamente sulla cultura aziendale. I dipendenti possono sentirsi insicuri riguardo alla loro posizione e al futuro dell’azienda, il che può portare a una diminuzione del morale e dell’impegno.
  • Danneggiamento della reputazione: il turnover patologico può danneggiare la reputazione di un’azienda sia internamente che esternamente. I dipendenti attuali e potenziali possono percepire l’azienda come un luogo di lavoro instabile e insoddisfacente, il che può rendere difficile attrarre e trattenere talenti di qualità.

 

Per queste ragioni, è fondamentale individuare e affrontare le cause del turnover patologico. Implementare politiche e pratiche volte a migliorare la soddisfazione dei dipendenti, promuovere la crescita professionale e creare un ambiente di lavoro positivo può contribuire a ridurre il turnover patologico e garantire il successo a lungo termine dell’organizzazione.

Come calcolare il tasso di turnover

Il tasso di turnover è un’importante metrica per misurare il ricambio del personale all’interno di un’organizzazione. Ecco come calcolare il tasso di turnover in modo semplice.

  • Scegli un periodo di tempo per il quale desideri calcolare il tasso di turnover. Può essere mensile, trimestrale, semestrale o annuale, a seconda delle esigenze della tua organizzazione.
  • Calcola il numero medio di dipendenti: somma il numero di dipendenti all’inizio e alla fine del periodo di tempo scelto e dividi il risultato per due. Questo ti darà il numero medio di dipendenti durante quel periodo. Numero medio di dipendenti = (Numero di dipendenti all’inizio + Numero di dipendenti alla fine) / 2
  • Determina il numero totale di partenze. Conta il numero totale di dipendenti che hanno lasciato l’organizzazione durante il periodo di tempo scelto. Questo include dimissioni, licenziamenti, pensionamenti e altre forme di separazione.

 

Dividi il numero totale di partenze per il numero medio di dipendenti e moltiplica il risultato per 100 per ottenere il tasso di turnover in percentuale.

 

Tasso di turnover = (Numero totale di partenze / Numero medio di dipendenti) × 100

 

Ecco un esempio pratico per illustrare il processo: supponiamo che un’azienda abbia iniziato l’anno con 100 dipendenti e abbia terminato l’anno con 110 dipendenti. Durante l’anno, 25 dipendenti hanno lasciato l’organizzazione.

Numero medio di dipendenti: (100 + 110) / 2 = 105

Tasso di turnover: (25 / 105) × 100 = 23,81%

In questo esempio, il tasso di turnover annuale dell’azienda è del 23,81%.

 

Monitorare il tasso di turnover può aiutare le aziende a valutare la loro capacità di trattenere i dipendenti e identificare eventuali problemi che potrebbero influire sulla stabilità del personale. 

Se il tasso di turnover risultasse elevato, potrebbe essere necessario esaminare le cause e implementare strategie per migliorare la soddisfazione dei dipendenti e ridurre il turnover.

Quali sono i costi del ricambio del personale?

Il ricambio del personale comporta una serie di costi diretti e indiretti per un’azienda. Tra i costi diretti vi sono le spese per la formazione dei nuovi dipendenti e l’addestramento sulle specifiche mansioni. I costi indiretti, invece, includono l’aumento del carico di lavoro per i dipendenti esistenti, lo stress, la riduzione della produttività e la possibile perdita di conoscenze ed esperienze accumulate.

 

Come ridurre il turnover del personale?

Un professionista delle risorse umane svolge un ruolo cruciale nella riduzione del turnover del personale. D’altro canto, anche il candidato ha una sua responsabilità durante la ricerca di un nuovo lavoro. Qui abbiamo raccolto i 6 errori più comuni che commette chi è alla ricerca di un nuovo lavoro. 

Attraverso una gestione efficace delle risorse umane, l’azienda ha la possibilità di identificare le cause del turnover e implementare strategie per prevenirlo o mantenerlo entro limiti accettabili. Un importante strumento per contrastare il fenomeno del turnover è l’employee retention.

 

Employee Retention

L’employee retention si riferisce alle politiche e alle pratiche volte a mantenere i dipendenti soddisfatti e motivati all’interno dell’organizzazione, riducendo così la probabilità che cerchino opportunità altrove. 

Questo strumento può includere politiche di retribuzione competitiva, opportunità di crescita professionale, un ambiente di lavoro positivo e un equilibrio tra vita lavorativa e personale. 

Implementando strategie di employee retention, le aziende possono contrastare il turnover del personale e garantire la continuità delle competenze all’interno dell’organizzazione.

Scopri i nostri consigli per trattenere a lungo in azienda i veri talenti. 

La gestione del turnover dei dipendenti è fondamentale per la salute e il successo di un’organizzazione. Un approccio olistico che tenga conto delle esigenze dei dipendenti e delle strategie di employee retention può aiutare a creare un connubio perfetto tra azienda e nuovi talenti. Per approfondire ulteriormente l’argomento e scoprire come la nostra azienda può supportare il tuo business nella gestione del turnover del personale, contattaci.